Speciale inchiesta OPL, dall’Ordine Bancomat all’Ordine Groupon? Prima parte.

L’esito delle elezioni ENPAP dimostra che il modello OPL di Ordine per cui “l’etica è un fatto individuale” ha decisamente fallito.

In quattro articoli Mauro Grimoldi spiega in un’inchiesta esclusiva perché non imitare l’Ordine Psicologi della Lombardia.

Da principio fu la dichiarazione choc del neo-insediato  presidente Bettiga: “l’etica è un fatto individuale“. Quindi, molti si sono chiesti, d’ora in poi ognuno fa come gli pare? Così sembrava, in effetti.

Ma, ecco la novità, ai colleghi non sembra piacere. Già nel Gennaio 2015 ci fu la prima raccolta firme per chiedere al neo-presidente Bettiga di prendere posizione come Ordine (cosa che infatti non fece mai) in occasione dei convegni della Regione Lombardia a cui partecipavano associazioni considerate troppo “morbide” sulle terapie riparative dell’omosessualità. Poi è venuta la soppressione della Carta Etica per le scuole di psicoterapia. Poi il sostegno al CNOP di Giardina. E ancora i giudizi deontologici inspiegabili e criticati anche dalla stampa nazionale. E il “salone dello studente” appaltato dapprima a un’associazione cui Bettiga era molto legato, avendone fatto parte fino a poco prima, e poi rientrato sotto l’ombrello OPL l’anno dopo.

I consensi per OPL precipitano a picco alle ultime consultazioni Enpap, lo stesso presidente raggranella poco più di un migliaio di preferenze nel collegio Nord, che significa forse una manciata di quattrocento voti in tutta la regione Lombardia. Forse sono di più i consulenti esterni pagati da OPL di coloro che hanno votato Bettiga come consigliere Enpap. Per spiegare il perché di questo insuccesso propongo una carrellata di iniziative OPL, affinché ognuno si faccia una propria idea. Oggi la prima di quattro puntate.

L’Ordine Bancomat. Cosa c’è dietro i grandi progetti, dalla Casa della Psicologia all’abbandono della Psicologia Sostenibile.

La “Casa della Psicologia”

La conosciamo tutti, un bel posto, in centro, dove si parla di psicologia… ma cosa c’è “dietro”? Un’idea di condivisione, si legge nella prima pagina del progetto (vedi il progetto Casa della Psicologia). Non potrebbe essere più vero.

Partendo dalle cifre. Quanto? 36.150 euro dice il totale, ma se si fanno bene i conti la somma della tabella a pagina 6… fa 46.150 euro. E in delibera compare una cifra ancora diversa: 48.650.

Che vengono assegnati secondo un criterio effettivamente… di “condivisione”, ma non certo nel rispetto dei principi di rotazione tra operatori, parità di trattamento, confronto tra operatori economici che sarebbero previsti dal regolamento di contabilità OPL e dalle norme sovraordinate.

Il Comitato tecnico scientifico è composto per il terzo anno dalle stesse persone: Enrico Molinari, Stefano Gheno, Franco Del Corno, Dario Forti. Nella foto qui a fianco si presentano come testimonial di Professione Psicologo.

Già l’appartenenza politica, e probabilmente l’amicizia personale renderebbe quanto meno inopportuno che la maggioranza affidi incarichi fiduciari e risorse pubbliche sempre e ora solo a questi quattro colleghi, che, per quanto preparati e competenti, non sono certo gli unici in Lombardia ad avere competenze culturali in ambito psicologico. Invece, affidano serenamente. Non solo. Li confermano, sempre loro, sempre gli stessi, per tre anni di seguito.

Ci sarebbero ottime ragioni di opportunità quando una maggioranza politica affida incarichi e amministra denaro pubblico nell’applicare alla lettera il regolamento di contabilità con il suo principio di rotazione e di confronto tra operatori, anche considerando che la competenza “culturale” in ambito psicologico è sufficientemente generica e non certo solo appannaggio di questi quattro eccellenti colleghi.

Ai nostri quattro uomini che si presentano nell’articolo come “simbolo” di PP a questo giro vanno apparentemente “solo” seimila euro, ma scorrendo i referenti dei temi culturali scopriamo che… i nostri amici iscritti a Professione Psicologo sono anche referenti degli eventi del filone cultura, e poi due di loro anche referenti del filone “pratica”… sembrerebbe proprio che di psicologia in Lombardia, in teoria e in pratica si occupino proprio in pochi, visto che i nostri appaiono insostituibili e presenti in tutte le aree del progetto. Inoltre ci sono altri 10.000 destinati a un ricco ma non meglio precisato “fondo spese” sempre a beneficio del progetto.

E sono ancora le molte caselle vuote del progetto (comunque già approvato “sulla fiducia” dalla maggioranza) tra eventi di varo genere e tipo e i gruppi di approfondimento tematico (GAT), i cui referenti sono sempre scelti e proposti dai quattro superesperti della commissione tecnica all’immancabile approvazione della maggioranza PP, sempre e sempre secondo un criterio rigoroso “di condivisione”.

E chi potrebbe condividere di più se non la propria moglie, deve aver pensato Stefano Gheno quando ha proposto la Prof.ssa Magrin, che oltre a essere stimata docente in Bicocca ne condivide l’intera vita, essendo la di lui moglie? E che dire di quegli altri cinque “approfonditori di temi” che sono a vario titolo collaboratori nelle stesse università dove lavorano e operano i professori del comitato tecnico che hanno proposto loro per gli incarichi… li conosceranno già e “condivideranno” anche loro qualcosa con i loro “prof” o sarà stato solamente un caso?

La Psicologia Sostenibile

Quella della psicologia sostenibile è una storia strana nella storia di OPL. Quando AltraPsicologia era alla guida di OPL aveva una visione dello sviluppo della professione. Per questo aveva creato dal 2013 un servizio diffuso di cura psicologica sussidiario al sistema di cura pubblico in grado di prendere in carico 400 pazienti a tariffe sostenibili solo a Milano. Un progetto analogo era già pronto per partire a Varese e a Brescia.

Era qualcosa di concreto, il cui scopo era arrivare a dimostrare l’utilità di un sistema di “care” privato ma competente e disponibile anche in ottica di sussidiarietà con il pubblico. L’idea era la possibilità di riconoscere la psicologia come possibile parte integrante del sistema regionale di cura del disagio psichico.

Ma con la nuova “maggioranza” è tutto finito, il vento del “nuovo” ha portato in Consiglio OPL sempre più spesso parole come social e youtube, gadget ed eventi… aria nuova appunto… così nel consiglio del 22/10/2015 il Presidente OPL Riccardo Bettiga dichiarava: “il progetto non è mai entrato nelle priorità dell’ente”. Fine di tutto, sembrava. Invece… no.

Poco più di un anno dopo, infatti, il progetto deve esserci entrato, in quelle priorità, visto che la maggioranza cambia idea e approva un… fumoso incarico di difficile comprensione (così come risulta difficile anche a molti consiglieri intuirne anche solo una vaga utilità) che sarebbe in qualche modo legato a una nuova proposta di “psicologia sostenibile”. Viene così approvata nel consiglio del 17/1/2017 un’attività che in Consiglio viene definita di “progettazione sociale”, o di “ricerca” (ma ricerca…. di cosa esattamente?) comunque preliminare, o funzionale, o connessa a un censimento degli enti che erogano psicologia sostenibile. Peccato che fosse già stato fatto. Nel 2013, accreditando 42 enti ancora visibili sul sito www.psicologipermilano.it. Si, ma ora, dice Bettiga, va proprio riveduto. Ma perché, e su quali basi? Perché, ci dice il Presidente, al contrario di allora, verrà finalmente affidato a dei “professionisti” (si vede che noi, come psicologi non lo siamo abbastanza) cioè a gente che ‘ste cose le sa fare sul serio. Alla modica cifra di… 20.000 euro! Peraltro pagati per tentare l’impossibile, ovvero surrogare alla mancanza da parte della maggioranza di un’idea di “sostenibilità” della cura che però non può e non potrà mai venire da nessun tecnico, per quanto competente e preparato.

Un costosissimo e probabilissimo flop annunciato, un progetto macro da tenere sott’occhio.

Ecco l’esempio di due progetti “cardine”, di due modi diversi di vivere e interpretare l’istituzione che diventano interpretazioni della filosofia di gestione di un ente. Il primo nomina e rinnova incarichi a coloro che si fanno ritrarre come compagni di partito e amici, il secondo, dalle grandi potenzialità culturali e politiche per la psicologia, prima abbandonato e ora affidato a “tecnici” a carissimo prezzo con la speranza di surrogare a un’idea che non sembra esserci.

Nella prossima puntata parleremo di deontologia, una delle funzioni più importanti per un Ordine… e di cosa ne è stato in questi pochi anni.  

Ecco i temi dei prossimi episodi:

  • Abdicare senza dimettersi: la gestione della deontologia in OPL.
  • Progetti sì, progetti no.
  • L’Ordine come Groupon. Un’indagine di mercato da centomila euro.